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6 giugno 2025

LIFE A-MAR NATURA2000: indicatori, sfide e opportunità per i siti marini

Nella Giornata dell’Ambiente il webinar organizzato da Federparchi per fare il punto con MASE e Commissione Europea sul progetto per i siti marini della Rete NATURA2000

Conoscere e amare i siti marini Natura2000 per proteggerli, questo lo slogan del progetto LIFE A-MAR NATURA2000 nell’ambito del quale, in occasione della Giornata dell’Ambiente il 5 giugno, si è svolto l’incontro online promosso da Federparchi dal titolo “Rete Natura2000 a mare: indicatori, sfide e prospettive”. L’incontro si svolge nell’ambito dell’azione B.3: Formazione e capacity building per enti gestori di siti marini N2000 e stakeholders, per attività formative per il personale degli enti gestori dei siti marini mirate ad aumentare la capacità individuale dei singoli manager o operatori locali e, collettivamente, dell’Ente gestore. Le attività di formazione riguardano sia il personale tecnico dei gestori di siti N2000 che degli operatori locali (educatori, guide ambientali, accompagnatori).

Il webinar è stato coordinato da Rocky Malatesta, vice presidente Federparchi e coordinatore Consulta AMP nonché presidente della AMP di Torre Guaceto, che ha illustrato le linee generali del progetto LIFE A-MAR NATURA2000 che interessa i siti marini italiani e spagnoli. Malatesta ha sottolineato la necessità di avere indicatori specifici per sviluppare azioni di tutela mirate per i siti marini della RN2000. “Il progetto Life A-MAR – ha affermato – contribuisce a tale attività tramite il coinvolgimento degli gli stakeholders, favorendo la condivisione con tutti i portatori di interesse che interagiscono con i siti marini”.  Il vicepresidente di Federparchi ha poi illustrato gli elementi fondamentali del progetto avviato nel 2021 e si è soffermato sull’importanza della partecipazione attiva della popolazione: “non possiamo avere Aree Marine Protette che gestiscono anche siti RN2000 efficaci senza il supporto e la partecipazione dei cittadini che fruiscono delle nostre bellezze”.

L’intervento introduttivo è stato svolto da Francesco Tomas, Direttore generale Direzione generale tutela biodiversità e mare (TBM) – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Siamo chiamati come Direzione Generale MASE – ha affermato – a mettere a sistema tutti gli strumenti disponibili, sia nazionali che internazionali, per dare concretezza agli interventi di conservazione sia dei siti marino-costieri che di quelli in acque internazionali. Oggi – ha proseguito Tomas – siamo sollecitati anche dal Regolamento di Ripristino della Natura per la stesura e l’attuazione del relativo Piano. Quella sarà l’occasione per individuare e attuare gli interventi di ripristino naturale, che siano la logica conseguenza di un attento monitoraggio dei tratti di mare interessati. Servono però – ha proseguito il Direttore generale – iniziative coordinate altrimenti si corre l’indesiderato rischio di avere interventi non adeguatamente armonizzati. Per sapere bene cosa fare – ha aggiunto – occorre conoscere con accuratezza ciò che abbiamo, e qui si inserisce anche il progetto guidato da Federparchi. Le possibilità di raggiungere gli obiettivi europei del 30% di tutela a mare e terra ci sono, ma è bene ricordare che servono risorse, umane e strumentali, per rendere effettivi i percorsi ampliamento”.

Maddalena Visser, per la Commissione Europea DG Ambiente, Direzione D – Biodiversità, Unità D.3 – Conservazione della natura, ha delineato con accuratezza il quadro normativo di riferimento, partendo dalle Direttive fondamentali, Habitat e Uccelli, all’azione di coordinamento svolta dalla Politica Comune Pesca. Visser si è poi soffermata sulla Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 che vede nei Piani di Azione per il Mare e nel Regolamento per il Ripristino della Natura degli efficaci strumenti operativi. Visser ha anche ricordato l’obiettivo di Ripristino degli habitat naturali fissati al 30% entro il 2030 e al 60% entro il 2050. Nel delineare la situazione europea della Aree marine la dirigente della Commissione UE ha sottolineato come solo il 12,5% della superficie marina dell’Unione Europea sia tutelata, mentre in Italia i soli siti marini RN2000 coprono il 6,48% della superficie.

Elga Martines,  area assistenza tecnica Sogesid per il MASE, ha ripreso il tema della Strategia Europea per la Biodiversità recepita in Italia dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con la equivalente Strategia nazionale che prevede, entro il 2030, la creazione di nuove Aree Marine Protette e l’ampliamento del perimetro di molte di quelle già esistenti ricordando che i siti marini della Rete NATURA2000 in Italia coprono il 6,48% della superficie a mare. Martines si è anche soffermata sulla necessità di rispondere alle richieste dell’Unione Europea di completare la definizione degli elenchi dei SIC e delle ZPS. ISPRA, invece, sta già individuando i possibili nuovi siti per AMP e NATURA2000

Nelle sue conclusioni il presidente di Federparchi Luca Santini ha sottolineato come sia più preoccupato   per l’obiettivo del 10% di protezione rigorosa al 2030 anziché di quello del 30%  di aree tutelate a terra e a mare. “Il problema è che non abbiamo una definizione precisa di cosa si intende per Protezione RigorosaQuesto rischia di creare non poca confusione in fase operativa e, quindi, serve fare chiarezza. Condivido e ringrazio il direttore generale Tomas che ha ribadito la determinazione del Ministero a procedere verso il 30% ma è necessario il pieno coinvolgimento delle popolazioni che vivono dentro i parchi.”

Santini ha poi sottolineato che negli ultimi venti anni in Italia si è arrivati al 21% di superficie tutelata a terra e al 16% a mare, tra AMP e siti marini NATURA2000, grazie alla legge 394, “un quadro normativo chiaro ma che a distanza di 30 anni richiede una revisionevisto che sono cambiare le sensibilità e la società. – ha affermato Santini – Adesso occorre proseguire in un percorso culturale che ci aiuti nell’ampliamento delle aree protette a mare e a terra. Un percorso che si basi sui dati scientifici e metta da parte le varie tifoserie che, in tema di salvaguardia ambientale, sono guidate solo dalla emotività”.

Santini ha poi rimarcato come il progetto LIFE A-MAR NATURA2000, di cui Federparchi è capofila, ha svolto una intensa attività di comunicazione non solo verso l’esterno ma anche verso l’interno, rivolgendosi e coinvolgendo tutte le persone interessate a vario titolo nei 288 siti marini italiani e i 272 spagnoli della rete Europea. “Il progetto – ha concluso il presidente di Federparchi – ha dato un contributo importante dimostrando il valore della partecipazione e della condivisione con la popolazione. Le aree marine protette, e i siti marini RN2000, costituiscono un settore strategico e delicato per la conservazione e la sostenibilità e necessita di attenzione particolare, e noi abbiamo tutte le competenze per farlo.”

Federparchi è capofila del progetto LIFE A-MAR NATURA2000 che vede come partner Triton Research, LIPU e  Fundación Biodiversidad, fondazione pubblica del Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica spagnolo. I Parchi Nazionali di Cinque Terre, dell’Arcipelago Toscano e dell’Asinara partecipano, invece, come cofinanziatori del progetto.

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