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25 giugno 2024

I siti della rete marina Natura 2000 nel Mediterraneo spagnolo

Cresce la rete iberica dei siti marini protetti, in linea con l’impegno della Spagna di raggiungere il 30% di superficie  marina protetta spagnola entro il 2030

Sotto la giurisdizione spagnola, il Mar Mediterraneo bagna le coste di cinque regioni autonome: la Catalogna, la Comunità Valenciana, la Regione di Murcia, l’Andalusia e le Isole Baleari. Le diverse caratteristiche di queste regioni, in termini geomorfologici e climatici, tra l’altro, consentono lo sviluppo di una grande diversità di specie e habitat di alto valore ecologico, che l’Unione Europea protegge attraverso la rete marina NATURA2000.

Le principali caratteristiche di queste aree riguardano l’allevamento, l’alimentazione e la migrazione di tartarughe, balene e uccelli, nonché la conservazione di habitat altamente sensibili che ospitano comunità di organismi complessi e minacciati. Tra i più importanti habitat marini di importanza europea nelle aree protette del Mediterraneo spagnolo figurano le praterie di Posidonia (Posidonia oceanica). Questa fanerogama marina vive solo in questo mare, andando dalla superficie fino a 40 metri di profondità. Le praterie di questa pianta marina ricoprono gran parte del litorale e svolgono un ruolo fondamentale nel proteggerlo, nel migliorare la qualità delle acque e fornire riparo e cibo a molte specie.

Un altro habitat di grande importanza e diffuso lungo la costa spagnola sono le Barene, permanentemente ricoperti da acque marine poco profonde. I banchi di sabbia sono uno degli ecosistemi più diffusi lungo la costa spagnola e sono il risultato di lenti processi di accumulo, spinti dal vento, della sabbia trasportata dalle correnti marine. Si trovano a profondità inferiori a 20 metri e sono circondate da acque più profonde.

La rete Natura 2000 spagnola comprende anche l’habitat delle barriere coralline, costituito da substrati rocciosi che forniscono riparo e cibo a un gran numero di specie; l’habitat delle Grotte Marine Sommerse o parzialmente sommerse, con comunità di invertebrati marini e alghe che cambiano a seconda della luce, come il Corallo Rosso (Corallium rubrum), e l’habitat delle Strutture Sottomarine costituite da piccolo fughe di gas. Queste ultime si basano sull’ossidazione del metano come fonte primaria di carbonio ed energia, questi habitat contengono una grande diversità di batteri e tappeti microbici che costituiscono il substrato alimentare per una fauna costituita principalmente da invertebrati.

Il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) ha recentemente approvato l’inclusione di sei nuovi siti e l’ampliamento di due siti esistenti nella rete marina Natura 2000. Due di questi nuovi siti si trovano nella regione marina del Mediterraneo. Si tratta del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) Espacio Marino Cañones de Alicante e del SIC Canal de Ibiza. Entrambi ospitano depressioni sottomarine, alcune delle quali sono profonde più di mille metri, abitate da comunità uniche di coralli, gorgonie e spugne. Ciò aumenterà la rappresentatività e la protezione degli  essenziali valori naturali presenti in questa regione marina.

A complemento della rete Natura 2000, merita una menzione speciale l’area marina protetta del Corridoio mediterraneo dei cetacei, con un’estensione di oltre 46.000 km2, dichiarata dalla Spagna nel 2018 e inclusa nell’elenco delle aree particolarmente protette di Importanza mediterranea (lista SPAMI) ai sensi della Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento, nota come Convenzione di Barcellona.

Lo stile di vita di milioni di persone dipende dall’eccellente salute degli ecosistemi marini e dall’equilibrio e dal funzionamento degli ecosistemi che garantiscono la continuità dei loro servizi, compresi quelli per le persone e l’economia. Uno degli obiettivi delle azioni della Fundación Biodiversidad nel progetto LIFE A-MAR è condividere questa conoscenza con i cittadini che vivono o visitano la costa mediterranea spagnola.