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20 giugno 2025

LIFE A-MAR, comunicare la rete dei siti Natura 2000: strumenti e percezione dei siti marini

L’incontro online ha affrontato il tema della comunicazione ambientale legata ai siti marini della Rete Natura 2000, con l’obiettivo di comprendere quali strumenti vengono utilizzati dalle istituzioni, quali sono le strategie più efficaci e come i cittadini percepiscono questi messaggi e i valori della biodiversità.

Il webinar si è svolto il 19 giugno nell’ambito progetto LIFE A-MAR NATURA2000, di cui Federparchi è capofila, e rientra nell’azione B.3 dedicata alla formazione e capacity building per enti gestori di siti marini NATURA2000 e stakeholders con attività formative per il personale degli enti gestori dei siti marini mirate ad aumentare la capacità individuale dei singoli manager o operatori locali e, collettivamente, dell’Ente gestore. Le attività di formazione riguardano sia il personale tecnico dei gestori di siti N2000 che degli operatori locali (educatori, guide ambientali, accompagnatori).

L’incontro è stato coordinato da Rocky Malatesta, presidente AMP Torre Guaceto, vice presidente Federparchi e coordinatore della Consulta Aree Marine Protette. Dopo una breve presentazione del progetto Malatesta si è soffermato sulla  centralità della comunicazione in quanto la ReteNatura2000 è fondamentale come valore ambientale ma ancora poco conosciuta. “Vogliamo approfondire come viene comunicata e quali strumenti si possono utilizzare. Dai questionari svolti con il progetto è emerso una volontà di partecipazione degli stakeholders, infatti il 58% ha risposto che conosce i temi dei siti marini, così come anche le criticità che esse vivono.” Malatesta  ha poi sottolineato la necessità, per le Aree Marine Protette, di dotarsi di adeguate competenze per le attività di comunicazione ed ha ricordato gli Stati generali delle Aree protette per la revisione della legge 394 svoltisi a dicembre 2024  perché “è importante proseguire per la revisione della legge sui parchi”.

Antonio Maturani, dirigente Divisione III – Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, Direzione TBM, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha introdotto la discussione  rimarcando come  i valori ambientali siano importanti in una fase in cui crisi climatica e perdita di biodiversità pongono sfide senza precedenti. “Bisogna far crescere la consapevolezza dell’importanza di queste aree. – ha affermato – La Rete Natura 2000 è il principale strumento europeo per la tutela della biodiversità. In Italia copre il 19,4% della superficie a terra e 6,4 % a mare. Per le attività del Ministero il nostro riferimento è la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030.” Maturani ha quindi ampiamente illustrato come il MASE svolga un ruolo di indirizzo, coordinamento e supporto tecnico verso enti gestori delle aree protette e come sia necessario rafforzare le attività di comunicazione sulla conservazione proseguendo anche nella condivisione con le comunità locali  e con tutta la società civile nel suo complesso.

Maddalena Visser – Commissione Europea – DG Ambiente, Direzione D Biodiversità, Unità D.3 – Conservazione della natura, ha Illustrato la Strategia di comunicazione della Commissione UE per la RN2000, e ricorda la giornata della Natura che si celebra il 21 maggio. Visser si è soffermata sugli strumenti di comunicazione e di partecipazione dei cittadini, tra i questi i “bioblitz”.  Visser, inoltre, ha rimarcato la necessità di diffondere il logo della RN2000, che veicola un massaggio di coniugazione fra conservazione e sviluppo sostenibile. Ha quindi illustrato il Premio per le eccellenze della ReteNatura2000, che comprende 5 categorie, e la  Newsletter semestrale che propone aggiornamenti sullo stato della Rete e le principali iniziative delle istituzioni europee. Infine ha mostrato il “Visualizzatore online” della RN2000 che consente l’esplorazione dei siti su mappa geolocalizzata con tutti i dati di riferimento.

Laura Petitti, Divisione III, Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, Direzione TBM, MASE, ha parlato dell’attualità della  direttiva Habitat che ha introdotto elementi innovativi validi ancora oggi, tra cui il concetto di rete, individuandoli  i siti di conservazione in base alle  peculiarità delle specie da tutelare.  “Un approccio che tiene in considerazione le compatibilità con le attività umane. Ad oltre 30 anni dalla direttiva – ha proseguito – restano problemi sulla percezione della RN2000 anche se non siamo ai livelli del 2013 quando solo l’12% dei cittadini conosceva Natura2000.” Visser ha quindi illustrato gli strumenti del MASE per comunicare la RN2000 in Italia: la pagina web su sito del Ministero,  il sito NNB Network Nazionale Biodiversità e sito Reporting  Direttiva Habitat (ISPRA), di taglio tecnico scientifico, e l’importanza dei progetti Life, come A-MAR, che svolgono rilevanti attività di comunicazione.

Elisabetta Del Bufalo, primo ricercatore ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica. Direzione centrale delle statistiche demografiche e del censimento della popolazione. Servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita, ha parlato della percezione dei rischi ambientali e dei comportamenti compatibili nella vita quotidiana illustrando i relativi dati Istat. Dall’ analisi delle percezioni dei pericoli  si evince come i cambiamenti climatici siano attualmente la principale preoccupazione ambientale  dei cittadini italiani. Il dissesto idrogeologico viene percepito in concomitanza con gli eventi estremi, mentre il tema della  perdita di biodiversità è presente nel 23% degli italiani, ma tra i giovani sale al 26,7% nei maschi e 34% delle donne. Da Bufalo ha anche sottolineato come stia crescendo l’attenzione  e l’adozione di comportamenti ecocompatibili anche se in percentuale minore rispetto alla media europea.

Le conclusioni sono spettate a Luca Santini, presidente Federparchi che ha sottolineato la necessità che le risorse, che non sono infinte,  vadano indirizzate in modo mirato e non disperse. “Il problema di siti RN2000 riguarda soprattutto la governance. I siti marini che sono al di fuori dei parchi nazionali o delle AMP sono quasi abbandonati, i sindaci dei territori adiacenti, cui viene demandata la competenza, sono già oberati di lavoro e incontrano difficoltà a gestirli. Una soluzione potrebbe essere trasferire la governance alle AMP o ai parchi nazionali più vicini.

Per raggiungere gli obiettivi europei del 30% di superfici tutelate al 2030 a terra e a mare – ha proseguito Santini –  occorre centralizzare sul governo nazionale gli obiettivi di programmazione. I Parchi nazionali sono enti sovraordinati che rispondono direttamente al MASE e possono quindi svolgere azioni senza dover fare passaggi intermedi”. Il presidente di Federparchi,  prendendo spunto da importanti esperienze in Appennino, ha poi rimarcato la necessità di accurati monitoraggi sugli interventi di conservazione nelle aree protette al fine di un buon utilizzo delle risorse, in quanto vi è urgente necessità di destinare fondi per la tutela del  mare.

Federparchi è capofila del progetto LIFE A-MAR NATURA2000 che vede come partner Triton Research, LIPU e  Fundación Biodiversidad, fondazione pubblica del Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica spagnolo. I Parchi Nazionali di Cinque Terre, dell’Arcipelago Toscano e dell’Asinara partecipano, invece, come cofinanziatori del progetto.

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