Il sito comprende una ex “valle da pesca e da caccia”, residuo della porzione orientale della Laguna di Grado, che dopo le bonifiche agricole è stata completamente arginata e dotata di chiuse regolabili comunicanti con il mare aperto. E’ ivi incluso un tratto di canale (“Averto”), nonchè vaste zone di velma e di banchi sabbiosi periodicamente emergenti nel tratto a mare detto della “Mula di Muggia”. Una porzione è stata sottoposta di recente ad un ripristino ambientale. L’area è stata riconosciuta di valore internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar per la porzione valliva (248 ha), in particolare quale habitat per gli uccelli acquatici e possiede eccezionali potenzialità per la sosta e nidificazione di moltissime specie di uccelli propri delle zone umide. Per quanto riguarda l’ittiofauna è interessante la presenza di specie quali il pesce nono, il ghiozzetto di laguna e il ghiozzetto cenerino; questi ultimi due sono endemici dell’Alto Adriatico. Sui fondali a Cimodocea nodosa del banco della Mula di Muggia vi è la presenza di una densa popolazione di Pinna nobilis ed ai limiti del sito ci sono alcune stazioni di anfiosso, tipico dei fondi sabbiosi con correnti di fondo. Negli immediati dintorni sono stati più volte avvistati diversi cetacei, fra i quali il tursiope, il grampo e la stenella. Nel sito è presente anche una popolazione ridotta di Salicornia veneta.