La località Piscinnì è situata in una piccola baia sul fondo della quale si estende una spiaggia di circa 200 metri di lunghezza. Qui trova sbocco temporaneo ed occasionale (nel periodo invernale) l’omonimo canale Piscinnì, che drena un piccolo settore collinare e che origina l’area stagnale nella depressione retrodunare. Il cordone di spiaggia, che separa l’avanspiaggia dal retrospiaggia, è coperto da sporadiche coperture vegetali erbacee, oltre il quale, in continuità, si sviluppa un campo dunare embrionale in fase di stabilizzazione nei settori più interni a contatto con i fronti rocciosi e con la strada che interrompe il sistema stagno-spiaggia frammentando le potenzialità trofiche ed ambientali dell’intero sistema. Le depressioni interdunari, sono utilizzate nella stagione estiva come luoghi di accesso e sosta dei mezzi provocando degrado e alterazione dei corpi sabbiosi. In tal modo si innescano processi di mobilizzazione di materiale sabbioso ad opera del vento e delle mareggiate che favoriscono significativi squilibri sedimentari nel sistema di spiaggia con conseguente alterazione della copertura vegetale. L’utilizzo della spiaggia come luogo di pascolo di ovini e bovini è un ulteriore fattore di alterazione, sia fisica, per la movimentazione e la sottrazione della copertura vegetale a favore di specie inappetibili al pascolo sia chimica, con apporto di materiale organico condizionando la presenza di specie non sempre rispondenti alle caratteristiche edafiche dei luoghi e consentendo la potenziale insorgenza di fenomeni eutrofici. Il sito ospita una notevole varietà di ambienti che rendono il mosaico territoriale assai complesso. Partendo dallo stagno a carattere temporaneo, troviamo la seriazione disposta in fasce parallele: dalle alofite, presenti nelle fasce più vicine al bacino, si passa alle idrofite man mano che ci si allontana da esso e ci si avvicina all’area di ingresso delle acque provenienti dal piccolo immissario.