Reef artificiale (ex piattaforma di estrazione metano collassata nel 1965). La trasparenza delle acque è molto variabile: la visibilità può passare da poche decine di centimetri fino a un massimo di 15/18 metri. E’ sempre presente una corrente Nord-Sud, che risente notevolmente delle escursioni di marea. Nella zona più alta del reef (da -9 a -12 metri) le strutture metalliche sono interamente ricoperte da mitili, ostriche, ed altri organismi sessili. I pesci sono quelli tipici dei fondali rocciosi, difficilmente riscontrabili in altre parti dell’Adriatico nord-occidentale: corvine, occhiate, mormore, scorfani neri, spigole. Sul fondale fangoso attorno al reef vive una rigogliosa fauna: numerose esemplari di Pinna pectinata, molti Celenterati, Asteroidi ed Ofiuridi. L’area attualmente occupata dal relitto del Paguro e dalle piattaforme posizionate nel corso dl 1999/2000 è di circa 15.000 mq. I due siti, limitrofi, hanno caratteristiche diverse e possono offrire alla ricerca scientifica ed ai subacquei notevoli potenzialità ed interessi, soprattutto in relazione alla loro particolare ubicazione (Alto Adriatico) ed alla incredibile vita che ha colonizzato le strutture, offrendo spettacoli di impareggiabile bellezza e fascino, difficilmente riscontrabili anche nelle aree più rinomate del nostro Paese.