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Laguna di Marano e Grado

Questa ampia zona di transizione si è formata all’inizio dell’Olocene a seguito della diversa velocità di deposito dei fiumi alpini Isonzo e Tagliamento rispetto a quelli di risorgiva. Accanto ad habitat tipicamente lagunari, vi sono ampie distese di canneti di acqua dolce e di bolbosceneti. Il sito è oggi soggetto a forti dinamiche relative sia all’erosione sia all’ingressione marina. L’attività dell’uomo, pur rappresentando fonte di disturbo, non ha compromesso in modo irrimediabile l’eccezionale valore di questi ambienti, ad esempio la produzione ittica è tuttora relativamente in equilibrio con le condizioni ambientali, essendo largamente dipendente dalla pesca libera in ambienti non trasformati ed essendo limitata per superfici e importanza economica la “vallicoltura”. Nel sito sono incluse le due Riserve Naturali Regionali Valle Canal Novo e Foci dello Stella. La laguna rappresenta un’area avifaunistica di grande estensione che nel suo complesso riveste primario valore internazionale comprendendo al suo interno la zona Ramsar delle Foci dello Stella. Nella laguna fanno frequente ma irregolare comparsa diverse specie di cetacei (tursiope, stenella e grampo), che, assieme alla tartaruga caretta, frequentano queste zone unicamente per l’alimentazione. Recentemente è stata documentata la presenza di tursiopi con piccoli in Laguna di Grado (Velme del Golameto). Appare del resto improbabile che le nascite di questa specie avvengano all’interno della Laguna, derivando piuttosto da attività riproduttive che si verificano in altre zone dell’alto Adriatico, dove attualmente vive una popolazione indipendente di tursiopi di un centinaio di esemplari.