L’Isola di Sant’Antioco è collegata alla terraferma da uno stretto istmo. Essa presenta una morfologia molto articolata a causa dell’originale interferenza tra tettonica e litologia che ha dato luogo ad un paesaggio aspro ed accidentato su un rilievo con deboli culminazioni. Troviamo rocce vulcaniche di età terziaria che presentano particolare interesse per le morfologie sottomarine e per l’articolazione delle forme relative al vulcanismo del Sulcis (Sardegna sud-occidentale). Presso Capo Sperone si ritrovano in affioramento i termini più basici della serie andesitica, che in questo settore si caratterizza per la presenza di dicchi messi in evidenza dall’erosione marina. La profondità dei suoli è variabile, la permeabilità scarsa, rocciosità e pietrosità sono elevate così come l’erodibilità. Zona di rilevante interesse faunistico per la presenza di specie elencate nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE. Nella fascia costiera, il ginepro turbinato raggiunge il massimo della sua espressione sia nella boscaglia che nelle macchie di derivazione. In questo sito, in particolare si può notare la potenzialità di sviluppo nella facilità di conquista delle aree degradate, con evidente capacità colonizzatrice. Importante presenza di specie endemiche.