Si tratta di un sito marino costiero caratterizzato dalla presenza di diversi habitat marini con particolare riferimento alla presenza di Posidonia oceanica e di specie quali il tursiope e tartarughe marine. Le isole distano poche centinaia di metri dal promontorio di Capo Carbonara, col quale delimitano l’estrema propaggine meridionale della struttura granitica del Sarrabus. Hanno una morfologia determinata da tipici aspetti di degradazione del granito, con grossi massi erosi dal mare. La costa settentrionale si presenta a falesie col piede occupato da materiale franoso. L’area è interessata dalla istituzione del Parco geomarino di Villasimius. La quota massima di 40 m s.l.m. è raggiunta dai due rilievi che delimitano la piccola valle terminante nella cala di ponente, dove esiste un porticciolo costruito dalla marina militare che gestiva il faro (edificato dal regno piemontese nel 1856) con personale fisso sino al settembre del 1973. Da allora l’isola è disabitata. L’interesse fitogeografico di questo sito è determinato dalla presenza della brassica insulare, endemica della Sardegna, della Corsica e di Pantelleria. La specie nell’Isola dei Cavoli dimostra una sua ottimalità biologica con esemplari ad alberello di grosse dimensioni e comunque di grandezza mai segnalata altrove. Altre endemiche presenti sono il verbasco di Sardegna, limonio marino, brionia sardo-corsa, serpentaria. La qualità delle acque è legata all’alimentazione idrica salina e all’assenza di reflui organici che ostacolerebbero le formazioni dell’habitat prioritario “Lagune costiere”. Sito di habitat “Percorsi substeppici” con ampelodesmeti, rari lungo la costa orientale sarda.