Il sito in esame è compreso nell’Isola di San Pietro, che a sua volta è situata a SO della Sardegna ed è separata da questa da un breve braccio di mare di circa 4 Km. Quest’isola risulta di particolare interesse, oltre che per la gamma di aspetti naturalistici presenti e per l’esistenza di numerosi endemismi, anche perchè l’azione di disturbo antropico risulta relativamente recente. Inoltre il patrimonio boschivo nella seconda metà del XVIII sec. subì un ulteriore diminuzione a seguito degli incendi volutamente appiccati al fine di eliminare la voracità dei conigli selvatici che compromettevano completamente i raccolti. Presenza di numerosi habitat di tipo rupicolo costiero, di pozze stagionlmente umide, di ambiente umido e di degradazione. Peculiarità faunistiche di grande pregio zoogeografico, tra cui si segnala una delle più importanti colonie di falco della regina del Mediterraneo che insieme a quella di Capo di Monte Santo e’ sicuramente la piu’ grande d’Italia. Lo studio della vegetazione, ha evidenziato due principali complessi di vegetazione termofila mediterranea praticamente individuabili per la presenza rispettivamente di ginepro sardo e pino d’Aleppo. La costa occidentale ospita la maggior parte delle specie endemiche dell’isola. Questo sito in particolare rappresenta l’unica stazione ad astragalo marittimo, specie endemica dell’Isola di San Pietro.