Il sito interessa le aree costiere e quelle interne in prossimità della costa dei Comuni di Buggerru, estremità settentrionale del la ZSC, Iglesias, Gonnesa, Portoscuso, la cui frazione Nuraxi-Figus rappresenta l’estremità meridionale. Ha una forma irregolare, che segue l’andamento della costa, con due nuclei principali ricadenti a Nord nel Comune di Iglesias, e a Sud nel Comune di Gonnesa. In questo sito sono concentrati la maggior parte degli elementi più significativi delle morfologie costiere sarde: falesie calcaree paleozoiche, spiagge sabbiose e ciottolose, affioramenti di scisti di età cambriana (soprattutto nelle aree più basse della valle del Rio S. Giorgio) e il complesso delle puddinghe rosso-violacee dell’ordoviciano (formazione caratteristica dell’Iglesiente). La variabilità di colori, tutti molto intensi, rende la costa del tutto singolare. Nel complesso si tratta di una costa alta e rocciosa con grandi accumuli di blocchi franati al livello del mare e sottoposta ad una intensa attività erosiva. La parte meridionale è caratterizzata da depositi vulcanici e alluvionali e presenta morfologie prevalentemente pianeggianti. L’attività umana che ha maggiormente segnato questi territori è quella mineraria. All’interno del perimetro del sito le discariche minerarie sono diffuse quasi capillarmente. Da un lato la loro presenza è causa di un forte impatto sul territorio e sottrae spazi alle formazioni vegetali naturali, dall’altro, in alcuni casi, tali depositi ospitano un ricco contingente di specie endemiche, altrove rare e sporadiche, che hanno trovato sui substrati contaminati un terreno idoneo a formare ampi popolamenti, come il Limonio di Merxmuller, specie esclusiva di questi ambienti. Gli habitat di interesse comunitario ricoprono un’estensione pari circa alla metà della superficie sel sito. Area importante, dal punto di vista faunistico, soprattutto per la presenza di numerose specie di uccelli di interesse comunitario, delle quali alcune prioritarie, che in essa gravitano o si riproducono. Area importante soprattutto per l’alimentazione e la riproduzione del falco pellegrino. Le specie prioritarie sono legate a tipologie ambientali differenti: ambienti marini, lacuali o forestali, ad indicare l’elevata eterogeneità paesaggistica presente.