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Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio

Nel promontorio di Capo Caccia sono conservate forme relitte di una paleo morfologia continentale molto evoluta, quali valli sospese, e versanti troncati. Nell’insieme le forme del rilievo mostrano caratteri tipici dei territori carsici con drenaggio superficiale delle acque pressoché inesistente. I fondali sono caratterizzati, all’interno della baia di Porto Conte, da ampie distese sabbiose con discontinue coperture di praterie a fanerogame marine. Sono da segnalare in particolare le phrygane a fiordaliso spinoso e le garighe a ginestre endemiche mediterranee e i ginepreti delle aree aperte, mentre nelle falesie prevalgono le associazioni delle rupi marittime. L’area è caratterizzata dalla presenza sporadica o in piccoli gruppi della rara barba di Giove, che qui ha l’area della Sardegna dove è maggiormente rappresentata. I rimboschimenti a pino d’Aleppo sui calcari e a pino domestico sulle sabbie, costituiscono la nota forestale di maggiore impatto paesaggistico. Si può considerare uno dei siti più importanti del Mediterraneo per la nidificazione di grifone e uccello delle tempeste. Grande importanza faunistica per la presenza di specie di interesse zoogeografico. Recentemente l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste che gestisce l’area, ha introdotto un piccolo nucleo di daini ed alcuni esemplari di cavalli della Giara.